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ISIN Number
IT0001079398
Categoria Assogestioni
Obbligazionari Flessibili
Livello di rischio
1
2
3
4
5
6
7
Valore quota al 24/04/2025
€ 6,399
Politica d'investimento
È un fondo obbligazionario flessibile, che persegue un obiettivo di crescita del capitale nel medio periodo (2–4 anni) mediante l’investimento del patrimonio in strumenti finanziari diversificati, subordinatamente a un obiettivo in termini di controllo del rischio. Il Fondo si caratterizza per l’ampia discrezionalità concessa alla SGR, che determina la politica di investimento in relazione all’andamento ed alle prospettive delle economie e dei mercati finanziari dei singoli Paesi o di determinate aree geografiche. L’investimento in emittenti di uno stesso Paese ovvero di una stessa area geografica o di uno stesso settore merceologico può costituire anche la totalità del patrimonio del Fondo. Il Fondo potrà essere investito, nell’interesse dei Partecipanti in obbligazioni ed in altri strumenti finanziari, emessi nei Paesi aderenti al Fondo Monetario Internazionale, nonché Taiwan. La composizione del portafoglio è orientata ad investimenti in strumenti obbligazionari e monetari, di emittenti sovranazionali, governativi, o societari, aventi un merito creditizio anche molto rischioso, potendo questi ultimi costituire anche la totalità del Fondo, con un livello di rischio complessivo compatibile con l’indicatore sintetico di rischio del fondo. La valutazione sulla qualità dello standing creditizio, oltre che sulla base del rating, sarà effettuata - almeno con riferimento agli emittenti verso i quali sono detenute posizioni significative e che compongono una percentuale rilevante del portafoglio del Fondo - anche sulla base di ulteriori criteri di carattere qualitativo e/o quantitativo definiti nei processi interni di valutazione del merito creditizio adottati dalla SGR. Il Fondo può investire anche in ETF. Le aree geografiche oggetto d’investimento sono principalmente i Paesi OCSE e, in modo contenuto, i Paesi non OCSE.
Andamento del fondo
Inizio
Fine
Performance del periodo:
Rendimenti al 24/04/2025
1 mese
1,12 %
3 mesi
0,13 %
da inizio anno
-0,45 %
1 anno
3,26 %
dal 03/12/2012
0,36 %
Rendimento annuo del Fondo
2022
-4.57%
2021
-0,74%
2020
0,38%
2019
1,91%
2018
-2,28%
2017
0,00%
2016
0,79%
2015
1,85%
2014
3,46%
2013
2,1%
2012
4,6%
2011
-0,8%
2010
-1,0%
2009
3,4%
2008
-0,5%
2007
2,4%
2006
-0,4%
2005
1,0%
2004
1,7%
2003
1,7%
2002
3,0%
Scomposizione per duration
0-12M
0,63%
1-3Y
9,77%
3-5Y
50,05%
5-7Y
7,23%
7-11Y
28,19%
11Y-30Y
4,10%
Floater
0,03%
Scomposizione portafoglio
Governativo
63,02%
Corp IG
18,93%
Corp HY
9,71%
Emergenti
1,44%
Liquidità
6,90%
 
 
Principali titoli obbligazionari
BTPS 3.85 12/15/29
6,99%
BTPS 3 10/01/29
6,67%
T 4 3/8 12/31/29
5,63%
BTPS 2.8 12/01/28
3,92%
BTPS 3.35 07/01/29
3,79%
OBL 2.4 04/18/30
2,49%
DBR 2.1 11/15/29
2,47%
BTPS 1 1/4 12/01/26
2,42%
FRTR 3 11/25/34
2,41%
DBR 1.7 08/15/32
2,37%
Commento
Commento
Nel periodo, sul comparto obbligazionario governativo dei paesi sviluppati si è registrata una marcata sottoperformance dei bond governativi dell’Area Euro, in particolare del Bund tedesco, in virtù del cambio di passo sulla politica fiscale manifestata sia attraverso il piano ReArm Europe, proposto dalla commissione europea e sia del piano di stimoli fiscali per la difesa e le infrastrutture presentato in Germania. In termini relativi, nel periodo si registra una sottoperformance del Bund tedesco rispetto al treasury USA, con il differenziale di rendimento sulla scadenza decennale in calo al di sotto dei 150 punti base mentre, in Area Euro, lo spread tra il BTP e il Bund tedesco si attesta nell’intorno dei 110 punti base. In Area Euro, le sorprese da un punto di vista degli stimoli fiscali sono giunte sia a livello di singolo paese, ovvero in Germania, che a livello comunitario. In Germania, Friedrich Merz, leader della CDU, ha sorpreso i mercati tramite l’annuncio di un piano da €500 miliardi (ca. 11% del PIL) finalizzato alle spese infrastrutturali da realizzare sull’orizzonte di 10 anni e prevedendo uno scorporo dal calcolo del deficit delle spese della difesa che superano l’1% del PIL. Inoltre, il piano proposto prevede la possibilità di consentire alla Germania di realizzare un deficit federale annuo compreso nel range dello 0,35% fino all’1,4%. Nel frattempo, il mutato contesto geopolitico ha portato la Commissione a proporre un piano da €800 miliardi ridenominato ‘ReArm Europe’ che sarà finanziato per ca. €650 miliardi dai budget nazionali mentre i restanti €150 miliardi da finanziare attraverso debito europeo. In linea con le attese del mercato, la BCE ha tagliato i tassi di interesse, portando il tasso sui depositi al 2,5%. Inoltre, la BCE ha tagliato le previsioni di crescita per l’anno in corso e quello futuro, in virtù di aspettative verso minori esportazioni e calo degli investimenti, prevedendo un rientro a target dell’inflazione all’inizio del 2026. Nel frattempo, negli USA, la Fed ha lasciato i tassi invariati in un range compreso tra il 4.25%-4.5%, rivedendo al ribasso le stime di crescita e al rialzo quelle di inflazione e disoccupazione, riflettendo un maggior rischio stagflattivo derivante dalle incertezza sulle politiche dell’amministrazione americana. In termini operativi, nel periodo la duration del fondo è stata mantenuta intorno a 3 anno e 9 mesi mentre l’esposizione valutaria è rimasta coperta.