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ISIN Number
IT0001249116
Categoria Assogestioni
Azionari Flessibili
Livello di rischio
1
2
3
4
5
6
7
Valore quota al 11/06/2025
€ 17,693
Politica d'investimento
È un fondo flessibile che mira alla crescita del capitale nel lungo periodo (6–10 anni), mediante l’investimento del patrimonio in strumenti finanziari diversificati, subordinatamente a un obiettivo in termini di controllo del rischio. Il Fondo si caratterizza per l’ampia discrezionalità concessa alla SGR, che determina la politica di investimento in relazione all’andamento ed alle prospettive delle economie e dei mercati finanziari dei singoli Paesi o di determinate aree geografiche. L’investimento in emittenti di uno stesso Paese ovvero di una stessa area geografica o di uno stesso settore merceologico può costituire anche la totalità del patrimonio del Fondo. Il Fondo è investito, nell’interesse dei Partecipanti, in azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari, emessi nei Paesi aderenti al Fondo Monetario Internazionale, nonché Taiwan. La composizione del portafoglio è orientata ad investimenti in strumenti azionari e in strumenti obbligazionari e monetari, di emittenti sovranazionali, governativi, o societari, aventi un merito creditizio anche molto rischioso, con un livello di rischio complessivo compatibile con l’indicatore sintetico di rischio del fondo. La valutazione sulla qualità dello standing creditizio, oltre che sulla base del rating, sarà effettuata - almeno con riferimento agli emittenti verso i quali sono detenute posizioni significative e che compongono una percentuale rilevante del portafoglio del Fondo - anche sulla base di ulteriori criteri di carattere qualitativo e/o quantitativo definiti nei processi interni di valutazione del merito creditizio adottati dalla SGR. Il Fondo può investire anche in ETF. Le aree geografiche d’investimento sono principalmente i Paesi dell’Area Euro e, in modo contenuto, gli altri Paesi OCSE e i Paesi non OCSE.
Andamento del fondo
Inizio
Fine
Performance del periodo:
Rendimenti al 11/06/2025
1 mese
0,76 %
3 mesi
3,24 %
da inizio anno
11,85 %
1 anno
8,42 %
dal 03/12/2012
5,71 %
Rendimento annuo del Fondo
2022
-11.16%
2021
17,66%
2020
-2,54%
2019
18,45%
2018
-11,61%
2017
7,25%
2016
2,07%
2015
6,09%
2014
6,15%
2013
10,9%
2012
6,6%
2011
-15,7%
2010
-0,5%
2009
13,8%
2008
-38,3%
2007
5,6%
2006
13,6%
2005
17,4%
2004
6,2%
2003
12,1%
2002
-30,2%
Allocazione settoriale
Finanziari
24,50%
Industriali
16,02%
Consumi Discrezionali
11,35%
Tecnologia
10,99%
Sanità
7,01%
Utilities
6,30%
Consumi Non Discrezionali
5,93%
Comunicazione
5,00%
Materiali
4,79%
Allocazione geografica
Francia
31,73%
Germania
29,16%
Spagna
11,26%
Olanda
10,25%
Italia
8,24%
Belgio
2,24%
Finlandia
1,21%
Irlanda
1,02%
Stati Uniti
0,91%
Principali titoli azionari
SAP SE
4,72%
ASML HLDG NV NEW
3,71%
ALLIANZ HOLDING
3,07%
SIEMENS - NOMINATIVE
2,83%
IBERDROLA SA
2,63%
L.V.M.H. MOET HENNESSY-LOUIS VUITTON SE
2,46%
DEUTSCHE TELEKOM AG
2,34%
SCHNEIDER ELECTRIC
2,30%
TOTALENERGIES SA
2,16%
SANOFI
2,13%
Commento
Commento
Nell’ultimo periodo i mercati azionari europei hanno attraversato una fase di volatilità significativa, influenzata da fattori geopolitici, politiche commerciali e dinamiche macroeconomiche globali. Le minacce di nuovi dazi da parte del presidente statunitense Donald Trump hanno generato incertezza, ma nonostante giornate di debolezza del mercato, alcuni settori hanno mostrato resilienza. Sebbene aprile sia stato un mese turbolento per i mercati europei, alcuni analisti ritengono che la volatilità possa offrire opportunità di acquisto selettivi, soprattutto in settori con fondamentali solidi. Tuttavia, l'evoluzione delle politiche commerciali globali e le tensioni geopolitiche rimangono fattori chiave da monitorare nei prossimi mesi. Nonostante la generale debolezza del mercato, alcuni settori hanno mostrato resilienza. Il settore bancario europeo ha beneficiato della volatilità dei mercati, con istituti come BNP Paribas che ha riportato ricavi da trading ai massimi da oltre un decennio. Al contrario, settori sensibili alle esportazioni, come quello automobilistico e del lusso, hanno sofferto a causa delle preoccupazioni legate ai dazi statunitensi e alla forza dell'euro. Dal punto di vista operativo abbiamo continuato gradualmente ad aumentare l'esposizione ai titoli beneficiari dalla spesa fiscale tedesca. Il livello d’investito è rimasto in area di neutralità.