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ISIN Number
IT0005282071
Categoria Assogestioni
Bilanciati
Livello di rischio
1
2
3
4
5
6
7
Valore quota al 26/03/2024
€ 5,549
Politica d'investimento
È un fondo di fondi flessibile che investe in OICR orientati principalmente verso strumenti finanziari di imprese italiane e di imprese comunitarie con stabile organizzazione in Italia. Il Fondo rientra tra gli investimenti qualificati destinati alla costituzione di Piani di Risparmio a lungo termine (PIR) di cui al combinato disposto delle previsioni della Legge 11 dicembre 2016, n. 232 e del Decreto Legge 26 ottobre 2019, n. 124, come convertito dalla Legge 19 dicembre 2019, n.157.Il profilo di rischio/rendimento del Fondo è rappresentato da un indicatore sintetico che classifica il Fondo su una scala da 1 a 7. Il Fondo è classificato nella categoria di rischio rendimento 5.
Andamento del fondo
Inizio
Fine
Performance del periodo:
Rendimenti al 26/03/2024
1 mese
2,19 %
3 mesi
3,28 %
da inizio anno
3,31 %
1 anno
11,16 %
dal lancio
1,62 %
Rendimento annuo del Fondo
2022
-13.31%
2021
11,82%
2020
-2,48%
2019
15,33%
2018
-10,49%
2017
N.A.
2016
N.A.
Asset allocation
OICR Azionario
44,67%
OICR Obbligazionario
35,31%
OICR Multiasset
10,31%
Liquidità
9,71%
Allocazione settoriale azionaria
Finanza
36,89%
Beni Voluttuari
13,91%
Prodotti Industriali
13,81%
Servizi pubblica utilità
11,33%
Tecnologia dell'informazione
7,82%
Servizi di comunicazione
4,09%
Energia
3,29%
Sanità
3,34%
Materiali
2,96%
Beni di prima necessità
1,67%
Primi 10 fondi
Investiper Italia PIR25
9,72%
UBS ETF - Bloomberg Euro Area Liquid Corporates 1-5 Year UCITS ETF (EUR) A-dis
9,46%
Schroder International Selection Fund Italian Equity C Accumulation EUR
9,19%
Fidelity Funds - Italy Fund Y-Acc-EUR
9,11%
Leadersel - P.M.I. A Acc
8,83%
New Millennium - Augustum Italian Diversified Bond I
8,22%
SPDR Bloomberg Barclays Euro Government Bond UCITS ETF
8,21%
Lyxor FTSE Italia PMI PIR 2020 (DR) UCITS ETF Acc
8,01%
iShares VII PLC - iShares € Govt Bond 1-3yr ETF EUR Acc
7,76%
Algebris Core Italy Fund
5,90%
Commento
Commento
La strategia PIR chiude il mese di gennaio in rialzo di 6 punti base. A gennaio 2024, come da aspettative, la Bce e la Fed hanno mantenuto invariati i tassi d’interesse; le attese di mercato riguardo le future azioni, in particolare lato USA, hanno subito un significativo cambiamento. La probabilità di un taglio dei tassi al meeting della Fed del 20 marzo è scesa al 36.5%, rispetto al 72.8% di un mese prima. I maggiori indici azionari degli Stati Uniti hanno continuato la loro tendenza al rialzo per il terzo mese consecutivo, trainati dalle solite Mega Cap, che hanno contribuito per oltre l’80% all’aumento della capitalizzazione di mercato dell’indice S&P 500. Anche l’Europa, trainata dal mercato americano, chiude il mese toccando i massimi degli ultimi 22 mesi. Al contrario, le costanti perdite del mercato azionario cinese non sembrano preoccupare il sentiment degli investitori globali. In risposta alle nuove aspettative la curva dei tassi impliciti dei Fed Funds (per il periodo fino a maggio 2024) si è spostata verso l’alto di una media di 14 punti base. Inoltre, i rendimenti dei titoli decennali sono aumentati di 11 punti base, raggiungendo il 3.99%, mentre i rendimenti dei titoli trentennali sono aumentati di 19 punti base, arrivando al 4.22%. Nel mese di gennaio si è osservata eterogeneità in termini di performance tra gli indici azionari italiani, con il segmento Mid Cap che ha generato una performance positiva del 2.51%, il FTSE MIB in rialzo dell’1.73% e lo Small Cap che invece ha lasciato sul terreno oltre 2 punti percentuali. Ulteriore riduzione per lo spread BTP-Bund, con il differenziale che chiude il mese a quota 156 punti, in ribasso di 12 punti base rispetto al mese precedente. L’eterogeneità nelle performance dei diversi segmenti azionari si è riflessa sulle performance delle SICAV, il cui andamento è spiegato dalla percentuale di titoli a bassa capitalizzazione all’interno del portafoglio. Per quanto concerne la componente obbligazionaria, le performance nel corso del mese sono state positive per la strategia corporate flessibile e piatte per i segmenti a bassa duration, mentre sono state penalizzate le strategie governative. Componente azionaria che rimane stabile intorno al 47% del portafoglio. Nell’ultima settimana del mese abbiamo apportato una modifica alla componente multiasset che ha comportato la vendita di una strategia che sarà compensata dall’incremento di alcuni fondi già presenti in portafoglio.